Le eseque e la commozione: Palermo abbraccia Mario Pupella
Palermo abbraccia Mario Pupella, nel giorno dei suoi funerali. Lo abbraccia con le mani che accarezzano la bara di un magnifico teatrante che era un uomo buono e generoso. Lo abbraccia, per interposti figli, come se volesse colmare il vuoto. Lo abbraccia nelle parole commosse di don Felice Lupo, il sacerdote che, nella chiesa di Sant’Eugenio, celebra le esequie. Il dolore e ovvio e palpabile, ma ha il controcanto della serenità. Sembra di stare a Itaca, molti anni a seguito del ritorno di Ulisse, senza più guerre, né spade sguainate, mentre ci si prepara a raccontare tutto, alla luce del tempo che ha donato capelli bianchi e saggezza. Pare di stare in una casa, col focolare e l’affetto che riscalda gli angoli più freddi.
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