Imprenditore agrigentino recupera 500mila euro

Revocata la misura di prevenzione per l’imprenditore agrigentino Davide Schembri

Rivolta della Corte di Appello di Palermo

La Corte di Appello di Palermo ha emesso una decisione storica revocando la misura di sorveglianza speciale di pubblica sicurezza e la confisca di 500 mila euro nei confronti dell’imprenditore agrigentino Davide Schembri, accusato di esercizio abusivo di gioco e scommesse e truffa aggravata. Questa decisione giunge in seguito al ricorso presentato dai suoi legali Valentina Castellucci e Daniela Posante. La richiesta di misura preventiva avanzata dalla Direzione investigativa antimafia era stata accolta in primo grado dal tribunale delle misure di prevenzione di Palermo, sulla base del presunto coinvolgimento di Schembri nell’inchiesta “Apate” e nel procedimento “Game over” di Palermo.

Assoluzione e revoca della misura di prevenzione

La revoca della misura preventiva della sorveglianza speciale con l’obbligo di soggiorno, e la restituzione dei beni è stata decretata dai giudici in seguito al ricorso presentato dai legali di Schembri, che hanno dimostrato l’assenza di prove a suo carico. È importante sottolineare che Schembri è stato assolto con sentenza irrevocabile nel procedimento Game Over, e nell’inchiesta Apate non era stato nemmeno indagato.

Game Over: condanne e assoluzioni nel processo

Nel processo relativo all’operazione Game over, 16 imputati sono stati condannati, ma anche 9 sono stati assolti dal tribunale di Palermo. Le condanne inflitte sono state inferiori rispetto alle richieste della Procura di Palermo, che superavano i 130 anni complessivi. Il giudice del tribunale di Palermo, Massimo Corleo, ha emesso pene complessive di 59 anni e 6 mesi. La pena più pesante è stata inflitta a Benedetto Ninì Bacchi, imprenditore di 49 anni di Partinico, a cui sono stati inflitti 18 anni. Bacchi è accusato di essere la mente dell’organizzazione che avrebbe preso corpo partendo da Partinico e si sarebbe estesa sino a Palermo ed anche oltre.

Proteste e assoluzioni

Bacchi, attraverso i suoi legali Antonio Ingroia e Antonio Maltese, ha continuato a professarsi innocente, sostenendo di essere stato vittima della mafia, taglieggiato e minacciato. Altri imputati sono stati assolti o hanno ricevuto pene minori, tra cui i legali di Davide Schembri. La sentenza del processo Game Over, quindi, ha portato ad un mix di condanne e assoluzioni, evidenziando la complessità del caso e la necessità di analisi approfondite per giungere a una sentenza equa.

È importante sottolineare che il rispetto dei diritti e delle leggi è fondamentale in ogni processo legale, e la recente decisione della Corte di Appello di Palermo dimostra l’importanza di una giustizia equa e attentamente ponderata.

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