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Il depistaggio su Via D’Amelio, per i giudici «La Barbera non voleva favorire la nota organizzazione malavitosa»

#Palermo

«Gli elementi probatori analizzati fino ad ora non consentono di ritenere – al di là di ogni dubbio ragionevole – che Arnaldo La Barbera fosse concorrente esterno all’associazione mafiosa o che l’abbia agevolata favorendo il perdurare dell’occultamento delle convergenze dell’associazione con soggetti o gruppi di potere cointeressati all’eliminazione di Paolo Borsellino e dei poliziotti della sua scorta». Lo scrivono i giudici di Caltanissetta nelle motivazioni della decisione sul depistaggio delle inchieste sulla strage di via D’Amelio in riferimento all’ex capo della squadra mobile di Palermo Arnaldo La Barbera, ritenuto dall’accusa il «motore» dell’inquinamento dell’indagine.


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