“Gli arresti a Ballarò sono un segnale, non bisogna cedere”
“E’ Una notizia buona. Questi arresti a Ballarò, la più grossa piazza di spaccio di Palermo, sono molto importanti, segno di un impegno che c’è, in ambito di repressione, e che continua. Ora, non si deve demordere, non si deve cedere. E’ necessario andare avanti principalmente con i programmi di prevenzione, come la ‘casa di Giulio’. I pusher entrano in carcere, poi escono. E comunque c’è moltissima forza lavoro con un’ampia disponibilità di ricambio. Il vero cambiamento sarà esserci nel territorio per dare effettivamente una mano”.
Francesco Zavatteri è il papà di Giulio, ucciso dal crack a diciannove anni. Un uomo mite e tenace che sta cercando di imprimere una svolta, per fare sì che altri madri e altri padri non debbano soffrire come sta soffrendo lui, con i suoi familiari. Per questo, il dottore Zavatteri, che è un apprezzato farmacista, da mesi si sbraccia, incontra persone e ha programmato una serata al Teatro Massimo, per la memoria di suo figlio e per raccogliere fondi che serviranno a creare un centro d’accoglienza a bassa soglia, proprio a Ballarò.
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