Il Garante privacy ha messo in guardia sulla diffusione e condivisione dei dati personali della vittima di uno stupro a Palermo, sottolineando che ciò potrebbe comportare conseguenze penali. L’Autorità ha rivolto un avvertimento a Telegram e agli utenti della piattaforma affinché venga garantita la riservatezza della vittima. La diffusione e la condivisione del video costituiscono una violazione della normativa privacy, con possibili sanzioni, e possono avere risvolti penali. Le famiglie dei sette giovani arrestati per violenza sessuale di gruppo hanno presentato denuncia per i messaggi di minacce e insulti ricevuti, chiedendo allapolizia di identificare gli autori dei commenti e chi ha creato profili falsi e postato le foto degli indagati. La polizia postale è stata incaricata delle indagini sui social media per individuare gli autori dei commenti e dei post sulla vicenda.