Il futuro delle città italiane sembra essere minacciato dall’inquinamento atmosferico, come dimostrato dalla recente analisi condotta da Legambiente. La maglia nera per le città più inquinate è stata assegnata a Frosinone, con ben 70 giorni di sforamento dei limiti giornalieri di polveri sottili. Questo risultato preoccupante è parte di una situazione più ampia, in cui numerose città italiane continuano a superare i limiti di inquinamento atmosferico.
Secondo i dati raccolti da Legambiente, le città con i valori più elevati di Pm10 e Pm2.5, tipologie di particolato aerodisperso, includono Padova, Vicenza, Cremona e altre. Il biossido di azoto, un altro inquinante atmosferico, è l’unico a registrare una diminuzione negli ultimi 5 anni, ma la maggior parte delle città italiane sarebbero comunque al di fuori dei limiti legali.
L’organizzazione ambientalista ha sottolineato i gravi rischi per la salute dei cittadini a causa dell’inquinamento atmosferico, con ben 47.000 decessi prematuri all’anno attribuiti al Pm2.5. Di fronte a questa situazione allarmante, Legambiente ha richiamato l’urgente necessità di azione da parte del Governo, delle Regioni e dei Comuni. In particolare, si è sottolineata l’importanza di ripensare la mobilità urbana, implementando zone a basse e zero emissioni, ridisegnando lo spazio pubblico urbano e investendo nel trasporto pubblico locale e nelle reti cicloinerante Città2030, che si propone di sensibilizzare sui problemi legati all’inquinamento atmosferico e promuovere soluzioni sostenibili per una mobilità urbana a zero emissioni.
In sintesi, l’inquinamento atmosferico rappresenta una seria minaccia per la salute pubblica e l’ambiente in molte città italiane. È necessario un impegno congiunto da parte delle istituzioni e della società civile per affrontare questa sfida e lavorare verso città più vivibili e sostenibili per il futuro.
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