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Così il sommergibile militare seguì la Open Arms, scintille al processo contro Salvini

#Palermo

«L’incrocio di Open Arms è stata assolutamente fortuito poichè operava nel quadrante di nostra esperienza». Così il capitano di corvetta Stefano Oliva, comandante del sottomarino della Marina militare «Venuti», deponendo a Palermo al processo che vede imputato l’ex titolare del Viminale, Matteo Salvini, accusato di rapimento e rifiuto di atti d’ufficio per i fatti relativi all’agosto del 2019, quando la nave dell’Ong Open Arms con 147 migranti a bordo attese per oltre 15 giorni prima di potere attraccare in un porto sicuro. Il comandante lo ha precisato rispondendo ad una domanda dell’avvocato di parte civile Giorgio Bisagna.


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