Convalidato arresto marito per sfregio con acido a Agrigento

Arrestato a Agrigento per aver sfregiato l’ex moglie con l’acido delle batterie auto: la vittima conferma la trappola

Il gip del tribunale di Agrigento ha convalidato l’arresto e disposto la custodia cautelare in carcere per Saro Gioacchino Morgana, 48 anni, accusato di aver sfregiato l’ex moglie con l’acido delle batterie auto. L’uomo è accusato di lesioni personali gravissime e maltrattamenti in famiglia. La vittima, una donna di 50 anni, è rimasta ustionata al volto e alle spalle, ma fortunatamente le sue condizioni non sono gravi: è stata dimessa 24 ore dopo il ricovero con una prognosi di 20 giorni.

La donna ha confermato la tesi della “trappola”, dichiarando che l’ex marito l’attendeva e aveva pianificato l’aggressione. I medici hanno anche constatato che l’aggressore è rimasto gravemente ferito durante la colluttazione, con il liquido che gli è finito sulle mani e sul collo. Attualmente è piantonato al centro grandi ustioni dell’ospedale Cannizzaro di Catania.

La famiglia, seguita dai servizi sociali del Comune di Palma di Montechiaro, era già nota per pregressi episodi di maltrattamenti. La donna era andata a vivere in una comunità in seguito alla separazione dall’ex marito. Quest’ultimo, un soggetto problematico con diversi precedenti penali e senza un lavoro fisso, aveva contattato l’ufficio del sindaco e dei Servizi sociali chiedendo di poter svolgere lavori di pubblica utilità.

Secondo la ricostruzione degli agenti del commissariato di Palma di Montechiaro, l’uomo ha tenduto un agguato alla donna appena questa è rientrata a casa per prendere dei vestiti. Le ha lanciato contro un contenitore pieno di acido, colpendola al viso e al corpo. La vittima è riuscita a scappare chiedendo aiuto ai vicini, mentre Morgana è rimasto ferito nelle mani e al collo.

La storia di questa donna è drammatica, ma purtroppo non è un caso isolato. È fondamentale che situazioni di violenza domestica vengano riconosciute e affrontate per garantire la sicurezza delle vittime. Speriamo che la giustizia sia fatta e che questa donna possa finalmente vivere senza paura.

– Custodia cautelare
– Lesioni personali gravissime
– Maltrattamenti in famiglia


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