Cantiere navale Palermo, assolto rappresentante di una coop al processo per la dipartita di un operaio
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La Corte di Cassazione ha assolto Giuseppe Scrima, legale rappresentante della società cooperativa Rinascita Picchettini, dalle accuse di omicidio colposo a seguito della morte di alcuni lavoratori della Fincantieri di Palermo. La decisione ha concluso un processo in abbreviato che aveva visto coinvolta la società Rinascita Picchettini, accusata di aver eseguito lavori di bonifica dell’amianto nelle navi ai cantieri navali di Palermo, senza adottare le misure di sicurezza necessarie.
Per gli inquirenti, le morti degli impiegati erano state causate proprio dall’esposizione all’amianto durante le operazioni di bonifica. La Corte di Cassazione ha tuttavia assolto Scrima, ritenendo che non vi fosse alcuna prova che le morti fossero state causate dai lavori di bonifica.
La decisione ha altresi ripetuto che le condizioni di lavoro ai cantieri navali di Palermo erano adeguate e che non vi era alcun obbligo per la società cooperativa Rinascita Picchettini di adottare misure di sicurezza ulteriori. La decisione rappresenta quindi un importante precedente in materia di sicurezza nei cantieri navali.
La questione ha suscitato grande preoccupazione tra i lavoratori dei cantieri navali, che temono di essere esposti a sostanze nocive senza la dovuta protezione. È importante che le istituzioni preposte vigilino in modo che le leggi sulla sicurezza nei cantieri navali vengano rispettate, per prevenire che tragedie simili si ripetano.
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