Università siciliane in calo: divario con il nord aumenta

Secondo un’analisi condotta da Unicodacons, le università siciliane stanno vivendo un calo significativo del numero di studenti iscritti, contribuendo a un divario sempre più ampio tra Nord e Sud del Paese. Il rapporto evidenzia come le differenze tra le università del nord e del sud vadano oltre la geografia e influiscano sull’esperienza degli studenti, sulle opportunità di studio e sulle prospettive di carriera. Almalaurea segnala che la situazione è particolarmente preoccupante per i quattro atenei siciliani di Catania, Enna, Messina e Palermo. Catania ha registrato addirittura una diminuzione del 9% degli immatricolati nell’anno accademico corrente. Il rapporto evidenzia anche un aumento della migrazione dei giovani dal sud verso il centro e il nord del Paese, con il 28,6% dei giovani meridionali che opta per studiare in atenei settentrionali. Questo fenomeno è associato anche a un aumento della migrazione di laureati per motivi di lavoro. La Banca d’Italia ha evidenziato che i trasferimenti al nord coinvolgono studenti provenienti da famiglie con migliori condizioni economiche. Le famiglie benestanti hanno maggiori possibilità di sostenere i costi del trasferimento e di usufruire di una migliore offerta formativa. Inoltre, anche la qualità della didattica e la disponibilità dei servizi influenzano la scelta dei giovani di trasferirsi o rimanere nel sud. È stato sottolineato che le università statali sono istituzioni pubbliche e devono garantire servizi accademici di qualità. Gli studenti e le loro famiglie, che sostengono il pesante onere finanziario per il percorso formativo, hanno il diritto di pretendere una formazione di qualità e prospettive occupazionali concrete. È stato ribadito che gli atenei sono un bene comune e non devono essere un monopolio di una ristretta cerchia accademica, ma devono operare in costante collegamento con i cittadini. La crisi delle università siciliane comporta conseguenze negative sulle attività istituzionali, sulla didattica, la ricerca e i servizi, con un impatto economico sulle famiglie e sull’economia territoriale.

Calo di iscritti nelle università siciliane, cresce divario con il nord

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