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Dona uccisa dalla madre a Palermo, sempre disponibile in chiesa

Quando la tragedia colpisce una comunità

Il ricordo di una persona dolce e credente

«Una persona dolcissima, molto credente: frequentava la chiesa ed era sempre pronta ad aiutare gli altri». Il quartiere, scosso, di Bonagia ricorda così Maria Cirafici, la quarantatreenne di Palermo strangolata ieri sera (9 gennaio) dalla propria madre, Sisina Fanni, di 73 anni. A parlare è il signor Giovanni, vicino di casa del primo piano che da quarant’anni circa abita nella palazzina dove Maria era nata e cresciuta.

Un’altra vittima dell’incomprensibile violenza familiare

Il padre, purtroppo, l’aveva perso in tenera età e «viveva nei racconti della madre – racconta Giovanni – il ricordo che ho di lei è di una persona buonissima. Frequentava quotidianamente la chiesa, siamo stati insieme nel coro per sette anni, proprio vicini di sedia. Tutto ciò che veniva fatto a livello di chiesa vedeva la sua presenza, era sempre pronta ad aiutare tutti».

La comunità sconvolta e incredula

Parole che trovano conferma in altri residenti del quartiere: chi più, chi meno, vedevano Maria sempre in chiesa, dedita alla sua fede. «Ieri sera non abbiamo sentito nulla – spiega Vincenzo Genovese, vive anche lui al quinto piano della palazzina di via del Visone – una famiglia perbene: non la conoscevo molto ma la vedevo spesso in chiesa e quando ci incontravamo nell’androne del palazzo salutava sempre con il sorriso. Siamo sotto shock: non ci saremmo mai aspettati un fatto del genere».

Il vuoto lasciato da Maria

Maria, ieri sera, avrebbe dovuto partecipare come sempre alle prove del coro della parrocchia della Santissima Maria di Pompei in via Papa Giovanni XXIII, a poche centinaia di metri dalla sua abitazione, «ma ci aveva comunicato che non sarebbe venuta – racconta il parroco, don Sergio Meli – in questi giorni era stata male, aveva avuto una bronchite. Pensavamo fosse legato a questo. Una persona dedita, sempre pronta ad aiutare il prossimo e molto credente».

In una piccola comunità come quella di Bonagia, la perdita improvvisa di Maria Cirafici ha scosso tutti coloro che avevano avuto l’opportunità di conoscerla. Il ricordo di una persona dolce, generosa e sempre pronta ad aiutare gli altri è ciò che emerge dalle testimonianze dei suoi vicini e conoscenti.

La tragedia familiare che ha portato alla sua morte ha lasciato tutti sconvolti e increduli, in particolare coloro che avevano avuto la possibilità di condividere momenti di preghiera e di convivialità con Maria.

La comunità locale è ora chiamata a elaborare il lutto per la perdita di una persona così amata e rispettata, mentre riflette sulle dinamiche che possono portare alla violenza domestica e su come prevenirle.

La morte di Maria Cirafici lascia un vuoto incolmabile nella chiesa locale e nella vita di coloro che hanno avuto il privilegio di conoscerla. Il suo esempio di fede e generosità rimarrà un faro per tutti coloro che l’hanno conosciuta, mentre la sua assenza sarà sentita profondamente nella comunità di Bonagia.

– Maria Cirafici
– Sisina Fanni
– Chiesa


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