La corte di giustizia tributaria di Palermo ha riconosciuto il diritto al credito d’imposta «Ricerca e sviluppo» per la realizzazione di software con nuovi algoritmi. La società palermitana difesa dagli avvocati tributaristi Alessandro Dagnino e Nino Calcò ha visto annullate le pretese dell’Agenzia delle Entrate per 270 mila euro su due progetti su tre contestati. La corte ha accolto che l’impresa ha introdotto tecnologie innovative non diffuse nel settore.
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